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PRESEPE 2012: ESEGESI E ARTEFICI



La rappresentazione della Natività di Nostro Signore Gesù Cristo ripropone l’ambientazione tipica palestinese, con una prevalenza di paesaggio desertico, a cui si contrappone una zona verde, con la presenza di acqua. La valenza simbolica è più che nota: l’acqua fonte di vita e salvezza per i cristiani; l’altro momento simbolico è la luce in primo piano, sulla grotta per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell'ombra della morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace» (Luca 1:79).
Sono presenti i tradizionali personaggi del presepio: i pastori con le pecore, il pescatore, più qualche esemplare di scuola napoletana.
I materiali utilizzati per l’allestimento sono carta e scagliola, oltre al muschio e pietrisco vario.
È presente un ciclo di luci che alterna il giorno e la notte; nella fase notturna si scorgono alcune costellazioni e il passaggio di una cometa; sullo specchio d’acqua si intravede, inoltre, un “effetto brughiera”.

Nota a margine.

È di qualche settimana fa, a seguito della pubblicazione del libro di Papa Benedetto XVI L’Infanzia di Gesù, una presunta polemica sulla presenza dell’asino e del bue nella grotta; In realtà nel libro il Papa si limita a constatare come nei vangeli non si faccia mai menzione della presenza di questi animali attorno alla mangiatoia, ma non ha certo invocato una loro “cacciata” dalla stalla di Betlemme, anzi ha avuto parole di simpatia per questa pia e peraltro sensata tradizione popolare.
Allora spendiamo qualche parola su come mai questi animali sono da sempre presenti nelle rappresentazioni della natività. L’origine è sicuramente rintracciabile nei Vangeli Apocrifi dell’infanzia,  da cui tanti pittori in passato hanno tratto ispirazione per le loro opere: lungo sarebbe l’elenco delle tante tele e dei rispettivi autori. Lo stesso San Francesco d’Assisi (“l’inventore” del presepio), nella sua rappresentazione di Greccio, nel 1223 mette questi animali accanto alla mangiatoia.
Ma se si vuole andare oltre a queste semplici spiegazioni, un significato più profondo e nemmeno tanto nascosto lo si trova nelle parole del profeta Isaia 1,3: “Il bue conosce il proprietario e l'asino la greppia del padrone, ma Israele non conosce e il mio popolo non comprende”
Se, dunque, questi animali hanno riconosciuto il loro “padrone” sta a noi non essere come il popolo che non comprende”, ma invece essere quelli che riconoscono ed accolgono il Bambino che  nasce e viene per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati (Luca 1:77).

Hanno collaborato alla realizzazione:


RAFFAELE
COLUCCI
LUIGI
COLUCCI
ELIO
MEO
FEDERICO
DI CRISTOFANO
SALVATORE
ACCORDINO
MAURIZIO
MARRA
LORENZO
DEL PERCIO
GIANLUCA
MEO
MICHELE
BERGAMO
CARMELO
DI MEO

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