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Processione Santa Maria della Piana

Passaggio in via Tortoricolo


Sosta a Cruci

Seconda sosta


Tramonto al Parco


Sosta alla Madonna del Parco

Per strada la sera


Che fai, luna, in ciel? dimmi che fai
Silenziosa luna?

14 agosto 2011: "La Castellana"





dopo il giro per il paese, alle ore 21,00 si parte

Simbolo del contatto tra il divino e il terreno, tra il finito e l'infinito, il monte è in Giovanni della Croce la meta di un pellegrinaggio verso una liberazione: quella dell'anima dai pesi e dalle forze che la separano da Dio, dal bene, dalla gioia. Si tratta di una salita impervia ed essenziale che impone sacrificio estremo: un lavoro di spoliazione totale che l'anima deve compiere. Il pellegrinaggio dura tutta la notte, nell’oscurità e come è scritto nelle Scritture il buio è uno stato e un luogo: è quello che contempla Gesù nella totale oscurità della morte: “Non abbandonerai la mia vita nel sepolcro, nè lascerai che il tuo Santo veda la corruzione” (S. 15,10).

L'oscurità dell’anima, o notte dello spirito, è uno stato spirituale nel quale si perde il senso delle cose religiose. Sembra che non si ha più fede; non si sente il piacere a pregare; è una aridità totale. Si ha l’impressione che si stia perdendo il senso delle cose. Ciò che si fa perde tutto di valore. Si ha la sensazione di essere condannati, e abbandonati da Dio. Le tentazioni aumentano. La forza di vincerle diminuisce.

Ma alla fine del percorso c’è il premio: la luce della fede che ha sostenuto i passi dei pellegrini, anche di quelli che si sono fermati lungo il cammino per stanchezza fisica o che hanno fatto solo una parte del percorso.


La Certosa di Padula (il ritorno)

lunga è la strada....

sosta rinfrescante sulle rive del Sele a Contursi


Dopo aver visitato in lungo e in largo il momumento non resta che tornare a casa, ma prima....

La Certosa di Padula


la Certosa vista dal paese



la scala che porta alla biblioteca (chiusa)
il cortile

Nel giorno di San Lorenzo un luogo indicato per un’escursione sia culturale sia spirituale è appunto la Certosa di Padula, che è propriamente dedicata al Santo; la maestosità del luogo rievoca il glorioso passato del sito con la mirabile fattura degli arredi interni e degli ambienti particolarmente eleganti, che contrastano in maniera opposta allo stile di vita dei monaci certosini che vi dimoravano. Ma in fondo il luogo doveva essere pur sempre: “l’avamposto del paradiso”.

Gli ambienti interni non sono fotografabili per cui solo l’esterno viene mostrato in queste foto, e questo è un invito a visitare questo monumento nazionale che è anche inserito nella lista del patrimonio dell’UNESCO.

E poi ci sono anche altre attrattive, sia vicino che per strada!


X Edizione di "A ccapo a 'nni mmonte"

spettacolo con trampolieri e carillon

artigianato vario

antichi mestieri


one man band

l'inizio del percorso in via Pasquale De Feo (Campanaro)

Nei giorni 6 e 7 agosto il centro storico di Volturara Irpina è stato teatro della tradizionale manifestazione che vuole mantenere memoria dei luoghi, dei suoni, dei sapori e dei mestieri di un tempo. Il tutto organizzato dalla Pro Loco, con la collaborazione di tanti sostenitori soci e non, a cui va un meritato ringraziamento.

Altre foto del Santissimo Salvatore

la lapide funeraria dell'ultimo eremita

interno della grotta con l'icona della Trasfigurazione, il SS. Salvatore e la statua di San Michele


le prime luci dell'alba uscendo dal bosco

Verso la grotta del Santissimo Salvatore

una sosta ristoratrice

il gruppo di pellegrini

la campana annuncia la santa messa

quasi alla meta: ore 06,10

il raduno in piazza: ore 03,15

È da tempo remoto che nella notte del 6 agosto, ricorrenza della Trasfigurazione del Signore, popolarmente intesa come Santissimo Salvatore, da Volturara un gruppo, più o meno nutrito, di persone affronta una disagevole escursione per recarsi alla grotta del Santissimo Salvatore, dove si tiene la celebrazione della festività. La difficolta del camminare in piena montagna, nel buio della notte viene ampiamente ricompensata dai panorami che al sorgere della luce, e al ritorno si possono ammirare e già questo sarebbe un buon motivo per provare almeno una volta a raggiungere la chiesetta rupestre.

Ma se si vuole collegare alla semplice scarpinata anche un significato spirituale, allora si ritrovano tanti simboli (monte, notte, cammino, bosco) e riferimenti alle Sacre Scritture. C’è l’invito a partire “Venite, saliamo sul monte del Signore” (Is 2,3), quel monte da cui proviene l’aiuto per il cammino: “Alzo gli occhi verso i monti” (Sl 120, 1). I pellegrini hanno accolto l’invito, cominciando un’ascesa faticosa, che dopo un paio di ore farà si che “Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce” (Is 9:1); infatti uscendo dal bosco (ogni riferimento a Dante appare superfluo) l’alba offre lo spettacolo di "Un sole che sorge” (Lc 1,78).

Si potrebbe anche continuare più laicamente richiamando Jorge Luis Borges con il suo Aleph: si scorgono tanti paesaggi, quasi a dominare un universo intero .

Ci stanno tanti motivi quindi, per far proseguire una tradizione che resta in vita grazie a dei volenterosi che un po’ per sfida verso sé stessi, un poco per fede o solo per il piacere dell’escursione salgono fino alle pendici del Terminio in una notte di mezza estate (o quasi).

Le ultime (foto) della festa.





Mercoledì 3 agosto chiude la festa di Sant'Antonio da Padova 2011; e non poteva non chiudersi con una sarata musicale e danzante fino a notte fonda.
Cosa resta? Le discussioni su ciò che è piaciuto di più e ciò che è piaciuto di meno, un senso di malinconia per un altro anno che è passato (insieme alla festa), su come fare e cosa fare per l'anno prossimo: tutto come sempre.
Una cosa deve restare ed è un grazie agli organizzatori, il fantomatico COMITATO, per l'impegno profuso; è pur vero che ha sopportato le rimostranze inevitabili di pochi, ma queste sono state ampiamente superate dalle lodi dei tanti e quindi a loro va la gratitudine per aver ancora una volta trasformato un sonnacchioso paesello di montagna in una zona di "movida" di gran lusso.
Alla prossima!

PS. chi desiderasse avere altre foto via mail può contattare l'amministratore del blog.

Domenica sera.




Terminata la processione gli altri momenti della festa sono il concerto della banda in piazza e i fuochi d'artificio. Intanto si passeggia, ma ritorna nella mente il classico proverbio: Passato il Santo.







Ai prossimi aggiornamenti.






la banda esegue L'Inno di Mameli