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Una settimana particolare

La prima neve
Ofantina sempre puù pericolosa...
L'arcobaleno abbraccia il paese...

San Sebastiano esce di nuovo tra la gente dopo un'attesa di 50 anni, e venerato a Volturara sin dal 1500. La sua chiesa costruita intorno al 1534, è ora occupata dalla sede del nostro Comune; in suo ricordo solo il grande portale in pietra con incisa la scritta "AL  E-EGRE GIE*DUX MARTYR*INCLYTE SEBASTIANE ES*TO*NOBIS*REFUGIUM APUD DOMINUM" la cui esatta trascrizione e traduzione del prof. Augusto Colucci è stata pubblicata sul numero 7 del nostro notiziario nel 2002.
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Spesso, in passato, Sebastiano veniva invocato come protettore contro la peste. Attualmente, in Italia, è il santo patrono della polizia municipale
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Sebastiano, che secondo s. Ambrogio era nato e cresciuto a Milano, da padre di Narbona (Francia meridionale) e da madre milanese, era stato educato nella fede cristiana, si trasferì a Roma nel 270 e intraprese la carriera militare intorno al 283, fino a diventare tribuno della prima coorte della guardia imperiale a Roma, stimato per la sua lealtà e intelligenza dagli imperatori Massimiano e Diocleziano, che non sospettavano fosse cristiano.

Grazie alla sua funzione, poteva aiutare con discrezione i cristiani incarcerati, curare la sepoltura dei martiri e riuscire a convertire militari e nobili della corte, dove era stato introdotto da Castulo, domestico (cubicolario) della famiglia imperiale, che poi morì martire.

La leggendaria ‘Passio’, racconta che un giorno furono arrestati due giovani cristiani Marco e Marcelliano, figli di un certo Tranquillino; il padre ottenne un periodo di trenta giorni di riflessione prima del processo, affinché potessero salvarsi dalla certa condanna sacrificando agli dei.

Nel tetro carcere i due fratelli stavano per cedere alla paura, quando intervenne il tribuno Sebastiano riuscendo a convincerli a perseverare nella fede; mentre nel buio della cella egli parlava ai giovani, i presenti lo videro circondato di luce e tra loro c’era anche Zoe, moglie del capo della cancelleria imperiale, diventata muta da sei anni. La donna si inginocchiò davanti a Sebastiano, il quale dopo aver implorato la grazia divina fece un segno di croce sulle sue labbra, restituendole la voce.

A ciò seguì una collana di conversioni importanti, il prefetto di Roma Cromazio e suo figlio Tiburzio, Zoe col marito Nicostrato e il cognato Castorio; tutti in seguito subirono il martirio, come pure i due fratelli Marco e Marcelliano e il loro padre Tranquillino.

Sebastiano per la sua opera di assistenza ai cristiani, fu proclamato da papa s. Caio “difensore della Chiesa” e proprio quando, secondo la tradizione, aveva seppellito i santi martiri Claudio, Castorio, Sinforiano, Nicostrato, detti Quattro Coronati, sulla via Labicana, fu arrestato e portato da Massimiano e Diocleziano, il quale già infuriato per la voce che si diffondeva in giro, che nel palazzo imperiale si annidavano i cristiani persino tra i pretoriani, apostrofò il tribuno: “Io ti ho sempre tenuto fra i maggiorenti del mio palazzo e tu hai operato nell’ombra contro di me, ingiuriando gli dei”.

Sebastiano fu condannato ad essere trafitto dalle frecce; legato ad un palo in una zona del colle Palatino chiamato ‘campus’, fu colpito seminudo da tante frecce da sembrare un riccio; creduto morto dai soldati fu lasciato lì in pasto agli animali selvatici.

Ma la nobile Irene, vedova del già citato s. Castulo, andò a recuperarne il corpo per dargli sepoltura, secondo la pia usanza dei cristiani, i quali sfidavano il pericolo per fare ciò e spesso venivano sorpresi e arrestati anche loro.

Ma Irene si accorse che il tribuno non era morto e trasportatolo nella sua casa sul Palatino, prese a curarlo dalle numerose lesioni. Miracolosamente Sebastiano riuscì a guarire e poi nonostante il consiglio degli amici di fuggire da Roma, egli che cercava il martirio, decise di proclamare la sua fede davanti a Diocleziano e al suo associato Massimiano, mentre gli imperatori si recavano per le funzioni al tempio eretto da Elagabolo, in onore del Sole Invitto, poi dedicato ad Ercole.

Superata la sorpresa, dopo aver ascoltato i rimproveri di Sebastiano per la persecuzione contro i cristiani, innocenti delle accuse fatte loro, Diocleziano ordinò che questa volta fosse flagellato a morte; l’esecuzione avvenne nel 304 ca. nell’ippodromo del Palatino, il corpo fu gettato nella Cloaca Massima, affinché i cristiani non potessero recuperarlo.

Premiazione presepi in famiglia e alberi di Natale

Alla sua seconda edizione anche il concorso "Presepe in famiglia" che grazie all'impegno dei giovani dell'A.C.Gio si è svolto nei giorni del Natale 2012. Al primo posto si è classificata la coppia Catarinella Candido e Marra Alessia aggiudicandosi la targa dell'amministrazione comunale ed un premio offerto dalla ditta "Professor photo" di Giuliano Feo. Al secondo posto Furno Licia con coppa e pergamena sempre dell'amministrazione comunale e al terzo posto Percio Marilena con targa e pergamena dell'amministrazione comunale, tutti i partecipanti sono stati premiati alla fine della messa dell'Epifania dal Sindaco Marno Sarno alla presenza di P. Emmanuel e di Emilio Del Percio con i giovani dell'A.C.Gio.
Sempre durante la celebrazione e per il primo anno anche le premiazione del concorso "Albero di Natale" con al primo posto Sarno Angelica che si è aggiudicata la targa e il premio offerto dalla ditta Monzi-one
di Monzione Giuseppe, al secondo posto l'Istituto Comprensivo A. Di Meo con coppa più pergamena ed al terzo posto Lomazzo Lucia con targa e pergamena.
Gli altri partecipanti al concorso del "Presepe in famiglia", Risoli Francesco e Benedetta, Marra Gina, Meo Ciriaco, Volpe Francesco e Simone, Pauciello Alba, Zarra Veronica e Gianluca, Lomazzo Lucia ,Sarno Angelica e quelli del concorso "Alberi di Natale", Volpe Francesco e Simone, Risoli Francesco e Benedetta, Zarra Veronica e Gianluca, Marra Alessia, sempre premiati dal Sidaco con una bella pergamena di partecipazione e gli applausi della comunità. Ad Majora.
[foto gentilmente concesse da "Professor photo" di Giuliano Feo]






Mostra dei Presepi 2012 - Premiazioni






Anche quest'anno nel giorno dell'Epifania alla fine della celebrazione della santa messa, insieme a P. Emmanuel, ad Emilio Del Percio e al Sindaco Marino Sarno, vi è stata la premiazione dei presepi artistici. Al primo posto Vincenzo SACCARDO che si è aggiudicato oltre alla targa dell'Amministrazione comunale anche un weekend in una delle città più belle a scelta tra quelle italiane ed europee. Al secondo posto Domenico CELLA, anche per lui la targa dell'amministrazione comunale ed una penna in argento della Ottaviani, al terzo posto Costantino IANDOLO a cui è andata oltre alla targa ricordo dell'amministrazione comunale anche un cesto dell' antica salumeria Fiorucci.
Agli altri partecipanti, Gerardo Melillo, Erminio Spagnuolo, Giovanna Caracciolo, Roberto Lauria, Antonietta Iandolo, Gerarda Pellecchia, Giovanni Iantosca, Sabino Balestrieri e Alessandra Balestrieri, la pergamena di partecipazione dell'amministrazione comunale e tanti applausi.
Un premio speciale dell'amministrazione comunale è stato assegnato a Lorenzo, Luigi e Raffaele COLUCCI per la realizzazione del presepe che ogni anno viene rappresentato in chiesa ormai da moltissimi anni.
Un grazie a tutti per l'impegno profuso in questa seconda mostra dei presepi nella nostra Chiesa Madre.
[foto gentilmente concesse da "Professor photo" di Giuliano Feo]