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BUON NATALE

Gerrit Van Honthorst, detto Gherardo Delle Notti (1590-1656), Adorazione del Bambino (1620) – Galleria degli Uffizi, Firenze.

I curatori del blog augurano a tutti i visitatori serene feste.
Per non sprecare parole, un'ottima riflessione sul senso del Natale la si trova nell'omelia del Papa, che si può rivedere cliccando sul link

http://video.corriere.it/natale-siamo-popolo-cammino-luci-tenebre/2576d8ec-6ce8-11e3-90a0-d4e6580ce920

L' AVIS di Volturara sostiene Telethon

 E non poteva mancare all'appello anche quest'anno VOLTURARA IRPINA, che da oltre un decennio, grazie ai fedelissimi amici dell'AVIS, del Presidente Virgilio Zarra ed al lavoro degli insegnanti e degli alunni dell'Istituto Comprensivo, sostengono Telethon, quest'anno con ben 1.939,00 euro. Complimenti vivissimi e avanti così ...

Novembre di colori e ricordi








La giornata dal clima ancora dolce è iniziata col sole e la messa al camposanto. La sera leggermente più fresca tra i ricordi di quelli che non ci sono più.

http://notiziario-volturara.blogspot.it/2009/11/livella.html

LA GUERRA A CASA NOSTRA 22 settembre 1943 – 22 settembre 2013

In una sala consiliare gremita come non mai, nemmeno in occasione di consigli comunali roventi, un parterre di relatori di eccezione [vedi locandina del post precedente], ha commemorato questo triste avvenimento di settanta anni fa, che ha avuto il suo punto più tragico nel bombardamento del paese da parte delle truppe alleate. La manifestazione è stata voluta da un comitato organizzatore locale [verdi sempre locandina] e patrocinata dall'Amministrazione Comunale, che in mattinata ha omaggiato le vittime civili con una corona posata sul monumento in Piazza Carmine. Tornando al convegno, che ha riscosso come detto un notevole successo, c’è da dire, che la confortante partecipazione di un folto gruppo di persone, di tutte le età, segna un punto positivo per ciò che concerne la memoria di certi eventi; tra il pubblico più di una persona testimone diretta dei giorni tragici di settanta anni fa, una quota cospicua di giovani interessati a sentire parlare di un episodio di “piccola storia” che sicuramente possono agganciare alla “grande storia”, quella dei libri scolastici. Ed è forse proprio questo raccordo che è stato il motivo di un così grande riscontro. Ma anche la bontà dei relatori, che in una sintesi estrema, in  tempi “europei” sono riusciti a tratteggiare gli aspetti principali degli accadimenti. Una parola in più va spesa per il professore Francesco Barra, ordinario di Storia contemporanea presso l’Università di Salerno; la sua è stata una mirabile lezione di storia patria, che pur raccontando le vicende dell’operazione “Avalanche” si è concentrata su un’altra data simbolo dell’Italia: l’otto settembre riproponendoci il mai risolto dilemma, e cioè se fosse la caduta dello Stato e dei suoi simboli oppure l’inizio di una fase nuova. È indubbio che dopo quella data il tratto comune della nazione è stata la distruzione per la guerra che risaliva mano mano la penisola; poi verrà la ricostruzione e non sarebbe potuto essere altrimenti, come dice  Emile M. Cioran: “In politica, come nella vita, si costruisce solo sulle proprie macerie”.
Foto e altri resoconti della manifestazione si possono trovare sulla stampa locale, sul blog Faugnoavolturara e sulla pagina di Facebook la mia Volturara Irpina.

SETTEMBRE 1943, LA GUERRA A CASA NOSTRA

 
dal blog
Con “settembre 1943, la guerra a casa nostra”, vogliamo ricordare un evento che ha segnato il futuro di molte famiglie volturaresi. Nel settembre del 43 a Volturara, come del resto ovunque in Italia, si viveva in una situazione particolare. Come sappiamo dopo l’armistizio, i tedeschi che erano di stanza in paese da alleati divennero nemici. In quei giorni i destini di tedeschi, americani e volturaresi erano legati allo stesso filo.
Il primo pensiero della gente del posto era quello di preservare l’incolumità della propria famiglia e dei loro beni. La popolazione era costantemente sotto pressione.
A terra bisognava difendersi dai tedeschi, che requisivano tutto quello che poteva servire per il sostentamento della truppa, per sfuggire alle razzie molti si rifugiavano nei boschi, alcuni finivano sulle mine. Dal cielo, bisognava proteggersi dai bombardamenti degli alleati, in due giorni in paese morirono una quarantina di persone, intere famiglie distrutte.
Pensiamo alla gente comune, che quella guerra l’ha subita, ai giovani tedeschi che comunque combattevano per un ideale che loro credevano giusto. Pensiamo, anche ai tanti giovani d’oltreoceano che hanno combattuto nei cieli volturaresi per liberare il paese dall’occupazione tedesca, vogliamo ricordare anche loro alla luce dei ritrovamenti degli amici dell’associazione Salerno Air Finders.

A settant'anni da quei tragici giorni dobbiamo ammettere che l’intervento militare alleato, anche se non mancò di mietere vittime tra la popolazione civile con bombardamenti ed azioni violente di stupri e saccheggi, sortì l’effetto di fermare il disegno nazifascista e liberare l’Italia da vent’anni di fascismo.

Commemorando coloro che persero la vita durante quei dolorosi eventi, vogliamo anche lanciare un messaggio di pace, soprattutto alla luce degli avvenimenti degli ultimi giorni in medio oriente. Riportando l’invocazione di papa Francesco, ribadiamo:”finisca il rumore delle armi!”

“LA CASTELLANA” FA 50 ANNI



Appuntamento fisso di mezza estate, da mezzo secolo, si è rinnovato anche questo 14 agosto 2013: è il pellegrinaggio a piedi fino a Montevergine, voluto e organizzato dalla signora Michelina Percio; oramai è una tradizione consolidata e quest’anno proprio in virtù della ricorrenza ci sono stati alcuni cambiamenti che meglio hanno sottolineato il raggiungimento di questa ragguardevole durata. Nel tardo pomeriggio, l’icona portata sul capo da diversi fedeli ha cominciato il giro per le strade del paese, accompagnata da una schiera sempre più numerosa di persone e da una banda (piccola) che preannunciava il passaggio. Terminato il giro c’è stata la sosta in sul sagrato della chiesa in piazza; attorno alle 20,30 con la benedizione del sacerdote, p. Emmanuel e una batteria di fuochi pirotecnici è cominciato il pellegrinaggio vero e proprio, così un grande concorso di popolo ha preso la strada per uscire dal paese e dirigersi verso la santa montagna. Altro saluto con fuochi pirotecnici in contrada San Maurizio e Tavernole e poi i più volenterosi, tra cui tantissimi giovani, si sono incamminati per raggiungere alle prime luci dell’alba il santuario. Queste sono le note di cronaca; qualche considerazione a margine va fatta per inquadrare meglio l’evento. Un plauso all’instancabile promotrice di questa manifestazione di pietà popolare: la signora Michelina che con il raggiungimento di questo traguardo di 50 anni di pellegrinaggi, può a ben titolo inserirsi nel tessuto e nella memoria del popolo volturarese e cui auguriamo altri 50 e 50 anni ancora di pellegrinaggi. Dopo i dovuti ringraziamenti, colleghiamo questo evento, il pellegrinaggio al monte di notte, alla fede e alla credenza del popolo di Dio. “In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda”. (Lc 1:39) così inizia la pericope evangelica della celebrazione eucaristica e questo fanno anche pellegrini, che accompagnano l’icona al santuario; “La donna invece fuggì nel deserto” (Ap 12:6), in questo caso è la notte a simboleggiare questo luogo in cui ritirarsi per meditare e difendersi dalle insidie del mondo e del suo principe; “Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole” (Ap 12:1) è quello che i pellegrini troveranno, al termine della loro fatica, quando scalata la montagna si troveranno al cospetto del santuario che sarà illuminato dal sole che sta sorgendo. Unendo allora alla fatica del pellegrinaggio nella notte, con la salita la monte i significati biblici su cui su esso si fonda non sarà stata solo una passeggiata, ma una vera esperienza di fede.