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Tragedia in Irpinia. Lutto nazionale 30-07-2013

L'Italia oggi piange le 38 vittime della tragedia in Irpinia.Il nostro blog si unisce al lutto nazionale e si stringe vicino alle famiglie colpite da questa tremenda disgrazia.

LA FESTA (OVVERO SANT’ANTONIO 2013)



È l’appuntamento topico di ogni fine luglio, ab immemorabili, e anche quest’anno puntuale, sottolineata anche da un caldo estivo finalmente giunto, è arrivata LA FESTA. Basta solo dire “la festa” e ci si intende che ci si vuole riferire a tutto il complesso di festeggiamenti in onore di Sant’Antonio di Padova; si dice “la festa” e intendiamo dei giorni inconsueti per un tranquillo paesino di montagna come il nostro. Per i giorni immediatamente precedenti e seguenti le giornate strettamente festive sembra che la sonnolente estate divenga una frenetica località turistica multilingue, con volti alcuni familiari e altri nuovi che si incrociano per le vie, nei locali, nella spesa: davvero insolito rispetto ai normali nostri ritmi. Forse occorrono delle giornate come queste per scuotere la monotonia di un borgo di montagna, che come tutti i suoi omologhi dell’Appennino Meridionale, si avvia ad un lento ed inesorabile spegnimento; in giornate come queste sembra che invece questo trend si possa invertire e tornare la ridente località che è nella memoria di tutti. E quando diciamo “la festa” intendiamo anche memoria, infatti non è solo turismo questo coacervo di facce e lingue, ma non è nemmeno la sola retorica, o almeno no lo è più, dell’emigrante che ritorna nei suoi luoghi. Di sicuro è un ritorno ai propri affetti, e anche solo per questo l’occasione della “festa” è benemerita, come è benemerito lo sforzo di chi la organizza e contribuisce alla sua realizzazione, ma è anche memoria delle radici delle seconde, terze, quarte generazioni di italiani all’estero; è sempre più frequente incrociare nuovi “turisti”, che intravediamo per la prima volta. Perciò quando si dice “la festa” si tocca un carattere dell’identità popolare del paese: è un momento, forse il solo, che unisce davvero tutti, anche per le motivazioni indicate; è un momento di memoria collettiva che raggiunge il punto più alto nella processione della domenica. Nelle oltre due ore in cui si attraversa in lungo e in largo, in basso ed in alto tutto il paese si  incontra tutta la moltitudine delle persone che coglie questa occasione per essere a Volturara. Si dice “festa” per dire tutto questo ma anche di più, e allora con qualche foto si cerca di fissare qualche momento di questa festa 2013, che insieme agli altri finirà nella memoria di ognuno, nel suo personale album di ricordi e sensazioni. Dire “festa”, come ha ricordato padre Gaetano Del Percio, OSST, nel suo sermone finale è anche fare i conti con il tempo che è passato da un anno all’altro, con il suo carico di gioie e dolori, di cose buone e lutti che si sono susseguiti e di come questo giorno lieto per la maggior parte delle persone ha per qualche altro un risvolto amaro o sicuramente meno allegro; di tutto questo si ha una viva percezione appunto nell’accompagnare il Santo anche da chi per tanti motivi non è presente o partecipe in prima persona.
Poi con gli ultimi fuochi di artificio anche per questo anno “la festa” finisce e c’è un anno davanti per aspettare la prossima.











Note del maestro Albino Petrillo il 26 luglio in piazza Roma.


Il benvenuto del Sindaco.
Il maestro al violino in piazza Roma.
 Brindisi nella sala consiliare e degustazione di prodotti umbri accompagnati da ottimo vino.





Note e colori di Volturara












L' artista Albino Petrillo dopo averci deliziato venerdì con il suo violino in piazza Roma espone una serie di tele, che riproducono scorci caratteristici del nostro paese. La personale resterà aperta fino al 31 luglio.