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Presepe 2010









Nel presepe di quest'anno costruito in sette serate, abbiamo voluto racchiudere alcune semplici idee, la cui spiegazione la diamo di seguito.
Nelle foto: I fedeli alla fine della celebrazione rendono omaggio al Re dei re.
P. Emmanuel durante la celebrazione della messa di mezzanotte, incensa il bambino appena posto nel presepio.
I Magi, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre in cammino verso la grotta.
L'annuncio dell'arcangelo Gabriele ai pastori.
Nel presepio quest'anno siamo riusciti anche a rappresentare il cielo stellato del nostro emisfero, con la via lattea, ed una cometa che lo attraversa, al di sopra dei Magi, visibile solo visitando il presepe in chiesa la sera.


Le fonti storiche del presepe sono i Vangeli di Matteo e Luca: sono raccontata la nascita di Gesù, l'annuncio ai pastori e l'arrivo dei Re Magi. I Vangeli apocrifi arricchirono di particolari la narrazione della Natività ed infine Origene, nel III secolo, aggiunse la presenza del bue e dell'asinello all'interno della stalla. Questi sono i primi scenari che si hanno della Natività e dell'Epifania.
Secondo la tradizione fu San Francesco ad ideare il presepe. Lo stesso, la vigilia di Natale del la 1223. allestì presso Greggio una rappresentazione della scena originale di Betlemme, completa di una famiglia di contadini che deponevano il bambino nel fieno della mangiatoia, circondati da un bue e un asino veri, e da pastori. Ancora oggi in questo paesino per tutto l'anno c'è una mostra di presepi famosissima. La versione più attendibile è invece quella che vede il presepe come il risultato di connubio tra tradizioni, costumi e rappresentazioni sacre all'interno dei luoghi di culto.
Storicamente fu Papa Onorio IV nel 1283 a commissionare la realizzazione del primo presepe: il realizzatore fu Arnolfo di Cambio. Di q uesta splendida opera rimangono oggi solo cinque statuette. Fu però il XVIII secolo ad essere il periodo in cui il presepe ebbe un ruolo fondamentale: Napoli in quel periodo era capitale del Regno Unito e centro di cultura, arte, filosofia, economia. Nonostante l'illuminismo dilagante, a Napoli emerse l'arte del Presepe: la sua rappresentazione si è però molto laicizzata e vede la presenza di personaggi estranei alla scena sacra.

I simboli rappresentati nel presepio

E' la mangiatoia che da il nome al presepe: la sua stessa forma costituisce un messaggio, che presenta due sottolineature. La prima e la più antica, è la profezia della passione, con l'allusione alla morte, e dà luogo a mangiatoie che sono esplicitamente sepolcri o altari; la seconda, cui introducono le figure dell'asino e del bue, è la profezia che tutti gli uomini in Gesù troveranno il cibo della vera vita, il pane del cielo. Per altro la paglia stessa, alludendo al grano, è segno eucaristico.
In questo presepe sono stati inseriti anche altri simboli.
Lo sfondo desertico; rappresenta l’aridità del cuore dell’uomo, con la sua indifferenza; il ponte: l’unione tra il cielo e la terra nella salvezza portata dal Bambino; l’acqua, fonte di vita e segno sacramentale: che ridona colore e vita al deserto e fa rinascere come nuove creature.

Sono stati utilizzati, per la costruzione 75 Kg. di scagliola, oltre trenta sacchi di iuta, colori acrilici, più di cento fogli di carta da 1 metro, 250 metri di cavi elettrici, 8 faretti per creare il mattino, giorno, tramonto e notte, una miriade di altri materiali e un centinaio di pastori. Le dimensioni sono 4 metri di larghezza, 7 metri di profondità, 2,5 di altezza.

Si ringraziano per l’allestimento Raffaele Augusto Colucci e suo padre Lorenzo, con la collaborazione di Egisto Monaco, Leonardo Di Feo, Emma Manganaro, Antonio Pisacreta, Lorenzo Del Percio, Gianluca Meo e la pazienza e gli insegnamenti di Ferdinando Petito.

Buon Natale

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