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Chiediamo un piccolo grande aiuto alla Comunità


Dal giorno 11 al 19 di questo mese Erminio Marra (Vicepresidente delle "Aquile"). a molti noto e ben voluto, ha visto crollare il suo ristorante "La valle del paradiso"! In questi giorni difficili Erminio è stato sotto le nostre case a spalare la neve e ad aiutare tutti, e la neve proprio a lui ha tolto tutto, casa, auto e lavoro.

Con lui anche la sua famiglia - il padre Giovanni, la madre signora Anna e la sorella Antonella, - è rimasta travolta da questo fulmine a ciel sereno, (la neve ha praticamente distrutto tutto nel crollo delle strutture del ristorante), ed e piombata in una grave crisi di impreviste interminabili difficoltà d'ogni genere.

A distanza di dieci giorni sento il dovere di lanciare un appello di fraterna solidarietà per venire in aiuto allo stato di grave necessità anche materiale cui si è venuto a trovare il carissimo Erminio e la sua famiglia.

Pubblico di seguito l'appello che Giovanni Marra mi ha fatto pervenire:

BAR RISTORANTE “LA VALLE DEL PARADISO”

Storia di un disastro silenzioso


Un opera di 2000 mq, il ristorante “la valle del paradiso” che ha visto me e i miei cari impegnati per 35 Anni della nostra storia e della storia del nostro paese, Volturara Irpina.
L’unica fonte di sussistenza della mia famiglia, di mia moglie Anna Maria, mia figlia Antonella e di mio figlio Erminio.
Ora che tutto è scomparso lasciate che vi racconti brevemente come è andata la storia.
Prima che tutto iniziasse, quando abbiamo deciso di avviare l’attività, abbiamo dovuto lottare contro la burocrazia, l’indifferenza e le maldicenze con lo spirito del “chi te lo fa fare”.
Tantissimi anni, per ottenere la licenza edilizia e quella per la destinazione d’uso, richiesta di documentazioni inutili, moduli “A”, moduli “A1” solo per far passare il tempo; si parla di burocrazia veloce quando abbiamo impiegato più di quindici anni per ottenere tutti i permessi.

Quando l’opera era compiuta abbiamo dovuto lottare contro tutto e tutti: banche, mal costume, errori, la costruzione della Strada Ofantina Bis che ha murato quasi vivi me e la mia famiglia, togliendoci la vista del sole, solo contro madre natura, con la sua foga silenziosa della neve non siamo riusciti più a difenderlo.
Nonostante tutte le prove che la vita ha costretto me in “primis” ad affrontare, avevo acquisito maggiore forza, senza mai perdermi d’animo, ho apprezzato che gli ostacoli si superano, le ingiustizie che la vita ha messo sul mio cammino mi sono servite per costruire la mia opera, la quale, è stata vista da molti con estrema invidia chiedendosi come avessi potuto costruire tutto ciò.
Quello che ho costruito è stato sì, un successo, ma quello che mi ha dato più soddisfazione sono stati i traguardi raggiunti, i ricordi che si andavano formando.
Oggi che il dolore è dovuto non alla perdita materiale, ma ai ricordi in sé, a ciò che gli oggetti che non ci sono più portavano alla mente, il come e il quando erano stati raccolti negli anni, oggetti a volte inutili, mai usati, ma sapevo che erano li ed ognuno di essi aveva una storia da raccontare.
Cercare qualcosa, farsi una passeggiata sotto il capannone dove erano dismesse le auto d’epoca e gli attrezzi di una vita, anche solo per passare il tempo, per distrarmi e per ricordare.
Tutti in questo paese e non solo hanno un ricordo, un’emozione o un sorriso legati a questo ristorante dove molti hanno trascorso avvenimenti tra i più espressivi della loro vita: nascite, battesimi, compleanni, matrimoni, serate e giornate in compagnia e tanti altri avvenimenti che portano con gioia nel cuore.
In questi giorni la cosa che mi ha dato più dolore e sconforto è stato quando si è verificato il primo crollo e abbiamo chiamato i Vigili del Fuoco. Si sono presentati dopo ore d’attesa senza nessun tipo di mezzo di soccorso, limitandosi a informarsi su cosa vi era sotto il crollo e a mettere il nastro di delimitazione.
Avevo chiesto qualche mezzo per cercare di poter salvare quanto più era possibile, ma mi hanno risposto che non vi erano mezzi a loro disposizione vista l’ora tarda, promettendoci il loro intervento il giorno seguente… intervento che poi non è mai avvenuto. Al momento del secondo crollo li abbiamo richiamati chiedendo espressamente l’invio di mezzi attrezzati, ma ancora una volta si sono presentati senza l’ausilio di nessun tipo di mezzo idoneo. Questa volta in quattro ore hanno tolto un po’ di neve su una pensilina, e non con le loro pale, ma con quelle della protezione civile locale che era nei pressi della struttura per un sopralluogo. Ho richiesto l’invio di una gru con cestello per poter salvare qualcosa nella convinzione che se ci fossero stati degli interventi adeguati, tutto questo disastro si poteva evitare.
Durante i crolli successivi non ho avuto la forza di ricontattarli per non procurare a me, a mia moglie e ai mie due figli ancora altro dolore inutile…guardare dei Vigili del Fuoco totalmente disattrezzati ci avrebbe creato solo altra rabbia e sdegno per quello che si sarebbe potuto fare e non si è fatto, si è lasciato crollare tutto senza poter provare a lottare, ed è questo il mio maggior rimpianto! Basti pensare che dal primo crollo all’ultimo siano trascorsi ben nove giorni.
Non è per apportare delle critiche poiché non conosco le reali potenzialità dei Vigili del Fuoco, ma è solo per mostrare il mio dissenso in quanto, secondo me, i soldi pubblici si dovrebbero spendere potenziando i mezzi e gli uomini per questi interventi affinché un disastro simile non accada mai più a nessuno.
Se si fosse provato di tutto e la nostra attività, unica fonte del nostro sostegno, fosse crollata ugualmente, mi sentirei più in pace con me stesso.
La grandezza della struttura, la messa in sicurezza e la ricostruzione anche solo minimale, ci impone uno sforzo che la mia famiglia, in questo momento della nostra vita, non è in grado di sostenere. Pertanto chiedo a tutti quelli che possono aiutarci, di offrirci una speranza, anche piccola, per darci la forza di rimetterci in piedi…la forza di poter ricominciare una nuova vita.
Grazie anticipatamente e che DIO ve ne renda merito.

Giovanni Marra

Pertanto, Vi prego di fare affluire quanto la Vostra sensibilità Vi suggerisce direttamente
presso:

Banca di Credito Cooperativo Irpina
83050 Filiale di Volturara Irpina
IBAN IT 14 A 08661 75970 000000101078

Causale: Pro Famiglia Marra Giovanni

Grazie fin d'ora e che il Signore ricompensi la vostra generosità.



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