La vendetta o la giustizia cercata facendo del male a chi ci
fa del male, è uno degli istinti umani più negativo. Eppure viene considerata come naturale. Nelle tradizioni religiose antiche era addirittura un diritto sacro e un dovere religioso. Il Cristianesimo ha riconosciuto che la soluzione dei torti non è la vendetta ma il perdono, ricevuto e donato. "La vendetta è una nuova ingiustizia", "non paga ma piaga", dicono i nostri proverbi. "La vecchia Legge del Taglione "occhio per occhio" farà un mondo di ciechi" (Martin L. King). Invece "chi perdona si è vendicato abbastanza" (detto svedese), perché "la migliore vendetta è il perdono".Il perdono ci configura a Dio, perché "errare è umano, perdonare è divino" (A. Pope); ci dà la sapienza evangelica: "chi più capisce, più compatisce e perdona". Ma perdoniamo davvero? A chi trova difficile perdonare, un saggio dà questo curioso consiglio: "Recitando il Padre Nostro, inserite in esso il nome di chi vi ha offeso: rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo a...". E il perdono ricevuto sarà più facilmente donato. Perché il perdono cristiano non nasce dalla opportunità di una pacifica convivenza familiare o parentale e sociale, ma dall'Amore misericordioso. Il suo modello è il Cuore di Cristo. Il suo segreto sta in una profonda convinzione: siamo peccatori "perdonati" e chiamati a perdonare. A due sposi che, d'amore e d'accordo, avevano superato il 25° di matrimonio, fu chiesto: "Qual è il vostro segreto?". Risposero sorridendo: "Il giorno del nostro matrimonio abbiamo deciso di stilare una lista delle dieci offese o mancanze, sulle quali in ogni caso eravamo disposti a perdonare". Quando si cercò di sapere quali erano le offese o i difetti di quella lista, precisarono bonariamente: "Non abbiamo mai scritto quella lista. Così, ogni volta che ci scappa qualcosa da farci scattare di rabbia, ci diciamo a vicenda: per fortuna tua, questo fatto rientra in quella lista!". Chi è cosciente di aver bisogno di misericordia, se ama, sa trovare il modo di manifestare misericordia e perdono.
[estratto dal Notiziario della Comunità di Luglio 2008]
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