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Ricostruire la Chiesetta del Cuore di Gesù

Ricostruire per noi non significa solo sistemare un pezzo di paese ripristinando un edificio nella sua integrità oggi perduta.
Noi abbiamo l’ambizione di ricostruire,partendo dai frammenti, l’insieme.
E l’insieme è il rinnovo delle relazioni fra paese-piazza-luogo-chiesa e noi
Per ciascuno di noi, i nostri figli, i nostri nipoti, i nostri emigranti.
Le pietre conservano la memoria dei nostri avi.

Case in vendita

Gironzolando in Volturara si incontrano molte case in vendita, una di queste in via Tortoricolo zona Pezze D'Alise è come descritto nel cartello, costituita da un seminterrato, primo piano e mansarda, circondata da terreno coltivabile di circa 2200 mq. Per informazioni e-mail antonio.monaco@bluewin.ch

La mia Volturara Irpina

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Il gruppo è: la mia Volturara Irpina

Discorso della montagna





Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati gli afflitti, perché saranno consolati. Beati i miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. (5, 3 – 7; 1971) Beati i poveri in ispirito, perché di loro è il regno de' cieli. Beati quelli che fanno cordoglio, perché essi saranno consolati. Beati i mansueti, perché essi erederanno la terra. Beati quelli che sono affamati ed assetati della giustizia, perché essi saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché a loro misericordia sarà fatta. (1975) Beati quelli che sono poveri di fronte a Dio: Dio darà loro il suo regno. Beati quelli che sono nella tristezza: Dio li consolerà. Beati quelli che non sono violenti: Dio darà loro la terra promessa. Beati quelli che desiderano ardentemente quello che Dio vuole: Dio esaudirà i loro desideri. Beati quelli che hanno compassione degli altri: Dio avrà compassione di loro. (1999) Beati quelli che piangono, perché saranno consolati. (5, 4; 2010)

• Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi. (5, 8 – 12; 1971) Rallegratevi luminosamente ed esultate fieramente, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti prima di voi. (5, 12; 2007)

• Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini. (5, 13; 1971)

• Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli. (5, 14 – 16; 1971)

• Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna. Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare e va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono. (5, 21 – 24; 1971)

• Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore. [...] Fu pure detto: Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto di ripudio; ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto il caso di concubinato, la espone all'adulterio e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio. (5, 27 – 32; 1971) Sapete che nella Bibbia è stato detto: Non commettere adulterio. Ma io vi dico: se uno guarda la donna di un altro perché la vuole, nel suo cuore egli ha già peccato di adulterio con lei. [...] Nella Bibbia è stato detto: Chi vuole abbandonare la propria moglie deve darle una dichiarazione scritta di divorzio. Ma io vi dico: chi manda via la propria donna — salvo il caso di relazione illegale — la mette in pericolo di diventare adultera. E chi sposa una donna abbandonata dal marito commette adulterio anche lui. (1999) Ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, oltre all'esempio di lussuria (che egli dà facendo ciò), costringe anche sua moglie a commettere peccato di adulterio, e anche chi sposerà la ripudiata commetterà peccato di adulterio. (5, 32; 1995)[1]

• Avete anche inteso che fu detto agli antichi: Non spergiurare, ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti; ma io vi dico: non giurate affatto: né per il cielo, perché è il trono di Dio; né per la terra, perché è lo sgabello per i suoi piedi; né per Gerusalemme, perché è la città del gran re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno. (5, 33 – 37; 1971) Sia il vostro linguaggio: sì, sì; no, no; il superfluo procede dal maligno. (5, 37; 2010)

• Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. Da' a chi ti domanda, e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle. (5, 38 – 42; 1971) Sapete che nella Bibbia è stato detto: Occhio per occhio, dente per dente. Ma io vi dico: non vendicatevi contro chi vi fa del male. Se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu presentagli anche l'altra. Se uno vuol farti un processo per prenderti la camicia, tu lasciagli anche il mantello. Se uno ti costringe ad accompagnarlo per un chilometro, tu va' con lui per due chilometri. Se qualcuno ti chiede qualcosa, dagliela. Non voltare le spalle a chi ti chiede un prestito. (1999) Avete inteso che fu detto: "Occhio per occhio e dente per dente". A questo punto io vi dico di non seguire assolutamente la logica del malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra [...]. (5, 38 – 39; 2007)

• Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste. (5, 43 – 48; 1971) Sarete dunque pienamente umani come è pienamente Dio il Padre vostro celeste. (5, 48; 2007)

• Quando dunque fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Quando invece tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. (6, 2 – 4; 1971)

• Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate. (6, 5 – 8; 1971)

• Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe. (6, 14 – 15; 1971)

• E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. (6, 16 – 18; 1971)

• Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché là dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore. (6, 19 – 21; 1971)

• Gli occhi sono come lampada per il corpo: se i tuoi occhi sono buoni, tu sarai totalmente nella luce, ma se i tuoi occhi sono cattivi, tu sarai totalmente nelle tenebre. Se dunque la tua luce è tenebra, come sarà nera quella tenebra! (6, 22 – 23; 1999)

• Nessuno può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro, o preferirà l'uno e disprezzerà l'altro: non potete servire a Dio e a mammona. (6, 24; 1971) Nessuno può servire due padroni: perché, o amerà l'uno e odierà l'altro; oppure preferirà il primo e disprezzerà il secondo. Non potete servire Dio e i soldi. (1999)

• E chi di voi, per quanto si affanni, può aggiungere uno spazio di tempo alla sua vita? (6, 27; 2007)

• E perché darvi tanta pena per il vestito? Considerate come crescono i gigli del campo; essi non lavorano e non filano. Tuttavia vi dico che neppur Salomone, con tutto il suo splendore, fu mai vestito come uno di essi. Se dunque Dio riveste così l'erba del campo, che oggi è e domani vien buttata nel forno, quanto a maggior ragione vestirà voi, o uomini di poca fede? (6, 28 – 30; 1959)

• Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena. (6, 31 – 34; 1971)

• Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati. Perché osservi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? O come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell'occhio tuo c'è la trave? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello. (7, 1 – 5; 1971)

• Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi. (7, 6; 1971)

• Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. (7, 7 – 8; 1971) • [Regola d'oro] Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti. (7, 12; 1971)

• Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere. (7, 15 – 20; 1971)

• Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. (7, 21; 1971) • Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. (7, 26; 1971)

Buon Natale (con la lettera di oltre 20 anni fa di Don tonino)

AUGURI SCOMODI
Carissiminon obbedirei al mio dovere di vescovo se vi dicessi “Buon Natale” senza darvi disturbo.
 Io, invece, vi voglio infastidire. Non sopporto infatti l’idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla routine di calendario. Mi lusinga addirittura l’ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati.
Tanti auguri scomodi, allora, miei cari fratelli!
Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali e vi conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio. Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finché non avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un marocchino, a un povero di passaggio.
Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso, il progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate.

Maria, che trova solo nello sterco degli animali la culla dove deporre con tenerezza il frutto del suo grembo, vi costringa con i suoi occhi feriti a sospendere lo struggimento di tutte le nenie natalizie, finché la vostra coscienza ipocrita accetterà che il bidone della spazzatura, l’inceneritore di una clinica diventino tomba senza croce di una vita soppressa.
Giuseppe, che nell’affronto di mille porte chiuse è il simbolo di tutte le delusioni paterne, disturbi le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri i tepori delle vostre tombolate, provochi corti circuiti allo spreco delle vostre luminarie, fino a quando non vi lascerete mettere in crisi dalla sofferenza di tanti genitori che versano lacrime segrete per i loro figli senza fortuna, senza salute, senza lavoro.
Gli angeli che annunciano la pace portino ancora guerra alla vostra sonnolenta tranquillità incapace di vedere che poco più lontano di una spanna, con l’aggravante del vostro complice silenzio, si consumano ingiustizie, si sfratta la gente, si fabbricano armi, si militarizza la terra degli umili, si condannano popoli allo sterminio della fame.

I Poveri che accorrono alla grotta, mentre i potenti tramano nell’oscurità e la città dorme nell’indifferenza, vi facciano capire che, se anche voi volete vedere “una gran luce” dovete partire dagli ultimi.
Che le elemosine di chi gioca sulla pelle della gente sono tranquillanti inutili.
Che le pellicce comprate con le tredicesime di stipendi multipli fanno bella figura, ma non scaldano.
Che i ritardi dell’edilizia popolare sono atti di sacrilegio, se provocati da speculazioni corporative.
I pastori che vegliano nella notte, “facendo la guardia al gregge”, e scrutano l’aurora, vi diano il senso della storia, l’ebbrezza delle attese, il gaudio dell’abbandono in Dio. E vi ispirino il desiderio profondo di vivere poveri che è poi l’unico modo per morire ricchi.
Buon Natale! Sul nostro vecchio mondo che muore, nasca la speranza.


+ Tonino Bello

Aspettando il Natale


Da San Nicola All'Immacolata
(Piccoli momenti tra la strada e la casa in compagnia di Silvestro)



















Restauro altare del purgatorio e crocifisso cappella di San Nicola






Oggi alle ore 18 è stato benedetto il restaurato altare del purgatorio eretto per volontà di Raimo Ferdinando e famiglia nel 1906, alla presenza di numerosi fedeli e della famiglia che ne ha curato il restauro.
Infine grazie al Circolo San Nicola anche un crocifisso restaurato è stato posto sull'altare del nostro patrono.

Al miglior amico dell'uomo



Un cane è morto
di Pablo Neruda


Il mio cane è morto.

Lo sotterrai nel giardino
insieme ad una vecchia macchina ossidata.

Lì, non più sotto,
ne più sopra,
si unirà con me un giorno.
Ora ormai se ne è andato col suo pelame,
la sua maleducazione, il suo naso freddo.
Ed io, materialista che non crede
nel celeste cielo promesso
per nessun umano,
per questo cane o per ogni cane
credo nel cielo, sì, credo in un cielo
dove io non entrerò, però lui mi attende
ondulando la sua coda di ventaglio
perché io al giungere abbia amicizie.

Ahi, non dirò la tristezza sulla terra
di non averlo più per compagno
perché mai fu per me un servitore.
Ebbe verso me l’amicizia di un riccio
che conservava la sua sovranità,
l’amicizia di una stella indipendente
senza più intimità dell’essenziale,
senza esagerazioni:
non si arrampicava al mio vestiario
coprendomi di peli o di acari,
non strofinava contro il mio ginocchio
come altri cani ossessivi.

No, il mio cane mi guardava
dandomi l’attenzione necessaria,
l’attenzione necessaria
a far comprendere a un vanitoso
che essendo cane lui,
con quegli occhi, più puri dei miei,
perdeva il tempo, ma mi guardava
con lo sguardo che mi riservò
tutta la sua dolce, la sua pelosa vita,
la sua silenziosa vita,
vicino a me, senza mai importunarmi,
e senza chiedermi nulla.

Ahi quante volte volli avere coda
andando unito a lui per le rive
del mare, nell’Inverno di Isla Negra,
nella grande solitudine: in alto l’aria
trapassata di uccelli glaciali
e il mio cane che saltava, irsuto, colmo
di voltaggio marino in movimento:
il mio cane vagabondo e fiutante
inalberando la sua coda dorata
fronte a fronte all’Oceano e alla sua spuma.

Allegro, allegro, allegro
come i cani sanno essere felici,
senza nient’altro, con la tirannia
della natura sfrontata.
Non c’é addio al mio cane che è morto.
E non c’é né ci fu menzogna tra di noi.

Già se ne andò e lo interrai, e questo era tutto.

(tratto da Obras Completas, Editorial Losada, Buenos Aires 1973, traduzione di Tomaso Pieragnolo e Rosa Gallitelli)

BUON NATALE

Gerrit Van Honthorst, detto Gherardo Delle Notti (1590-1656), Adorazione del Bambino (1620) – Galleria degli Uffizi, Firenze.

I curatori del blog augurano a tutti i visitatori serene feste.
Per non sprecare parole, un'ottima riflessione sul senso del Natale la si trova nell'omelia del Papa, che si può rivedere cliccando sul link

http://video.corriere.it/natale-siamo-popolo-cammino-luci-tenebre/2576d8ec-6ce8-11e3-90a0-d4e6580ce920