Gerrit Van Honthorst, detto Gherardo Delle Notti (1590-1656), Adorazione del Bambino (1620) – Galleria degli Uffizi, Firenze.
I curatori del blog augurano a tutti i visitatori serene feste.
Per non sprecare parole, un'ottima riflessione sul senso del Natale la si trova nell'omelia del Papa, che si può rivedere cliccando sul link
http://video.corriere.it/natale-siamo-popolo-cammino-luci-tenebre/2576d8ec-6ce8-11e3-90a0-d4e6580ce920
Volturara Irpina - Notiziario, notizie, curiosità,news e avvenimenti - 3.401 abitanti (Volturaresi). Superficie di 32,8 chilometri quadrati per una densità abitativa di 103,68 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 697 metri sopra il livello del mare. altitudine:da 667 a 1.806 metri. Lorenzo 2000
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L' AVIS di Volturara sostiene Telethon
E non poteva mancare all'appello anche quest'anno VOLTURARA IRPINA, che da oltre un decennio, grazie ai fedelissimi amici dell'AVIS, del Presidente Virgilio Zarra ed al lavoro degli insegnanti e degli alunni dell'Istituto Comprensivo, sostengono Telethon, quest'anno con ben 1.939,00 euro. Complimenti vivissimi e avanti così ...
Novembre di colori e ricordi
La giornata dal clima ancora dolce è iniziata col sole e la messa al camposanto. La sera leggermente più fresca tra i ricordi di quelli che non ci sono più.
http://notiziario-volturara.blogspot.it/2009/11/livella.html
LA GUERRA A CASA NOSTRA 22 settembre 1943 – 22 settembre 2013
In una sala consiliare gremita
come non mai, nemmeno in occasione di consigli comunali roventi, un parterre di relatori di eccezione [vedi
locandina del post precedente], ha commemorato questo triste avvenimento di
settanta anni fa, che ha avuto il suo punto più tragico nel bombardamento del
paese da parte delle truppe alleate. La manifestazione è stata voluta da un
comitato organizzatore locale [verdi sempre locandina] e patrocinata
dall'Amministrazione Comunale, che in mattinata ha omaggiato le vittime civili
con una corona posata sul monumento in Piazza Carmine. Tornando al convegno, che
ha riscosso come detto un notevole successo, c’è da dire, che la confortante
partecipazione di un folto gruppo di persone, di tutte le età, segna un punto
positivo per ciò che concerne la memoria di certi eventi; tra il pubblico più
di una persona testimone diretta dei giorni tragici di settanta anni fa, una
quota cospicua di giovani interessati a sentire parlare di un episodio di
“piccola storia” che sicuramente possono agganciare alla “grande storia”,
quella dei libri scolastici. Ed è forse proprio questo raccordo che è stato il
motivo di un così grande riscontro. Ma anche la bontà dei relatori, che in una
sintesi estrema, in tempi “europei” sono
riusciti a tratteggiare gli aspetti principali degli accadimenti. Una parola in
più va spesa per il professore Francesco Barra, ordinario di Storia contemporanea
presso l’Università di Salerno; la sua è stata una mirabile lezione di storia
patria, che pur raccontando le vicende dell’operazione “Avalanche” si è concentrata su un’altra data simbolo dell’Italia:
l’otto settembre riproponendoci il mai risolto dilemma, e cioè se fosse la
caduta dello Stato e dei suoi simboli oppure l’inizio di una fase nuova. È
indubbio che dopo quella data il tratto comune della nazione è stata la
distruzione per la guerra che risaliva mano mano la penisola; poi verrà la ricostruzione
e non sarebbe potuto essere altrimenti, come dice Emile M. Cioran: “In politica, come nella
vita, si costruisce solo sulle proprie macerie”.
Foto e altri resoconti della
manifestazione si possono trovare sulla stampa locale, sul blog Faugnoavolturara
e sulla pagina di Facebook la mia Volturara Irpina.
SETTEMBRE 1943, LA GUERRA A CASA NOSTRA
dal blog
Con “settembre 1943, la guerra a casa nostra”, vogliamo ricordare un evento che ha segnato il futuro di molte famiglie volturaresi. Nel settembre del 43 a Volturara, come del resto ovunque in Italia, si viveva in una situazione particolare. Come sappiamo dopo l’armistizio, i tedeschi che erano di stanza in paese da alleati divennero nemici. In quei giorni i destini di tedeschi, americani e volturaresi erano legati allo stesso filo.
Il primo pensiero della gente del posto era quello di preservare l’incolumità della propria famiglia e dei loro beni. La popolazione era costantemente sotto pressione.
A terra bisognava difendersi dai tedeschi, che requisivano tutto quello che poteva servire per il sostentamento della truppa, per sfuggire alle razzie molti si rifugiavano nei boschi, alcuni finivano sulle mine. Dal cielo, bisognava proteggersi dai bombardamenti degli alleati, in due giorni in paese morirono una quarantina di persone, intere famiglie distrutte.
Pensiamo alla gente comune, che quella guerra l’ha subita, ai giovani tedeschi che comunque combattevano per un ideale che loro credevano giusto. Pensiamo, anche ai tanti giovani d’oltreoceano che hanno combattuto nei cieli volturaresi per liberare il paese dall’occupazione tedesca, vogliamo ricordare anche loro alla luce dei ritrovamenti degli amici dell’associazione Salerno Air Finders.
A settant'anni da quei tragici giorni dobbiamo ammettere che l’intervento militare alleato, anche se non mancò di mietere vittime tra la popolazione civile con bombardamenti ed azioni violente di stupri e saccheggi, sortì l’effetto di fermare il disegno nazifascista e liberare l’Italia da vent’anni di fascismo.
Commemorando coloro che persero la vita durante quei dolorosi eventi, vogliamo anche lanciare un messaggio di pace, soprattutto alla luce degli avvenimenti degli ultimi giorni in medio oriente. Riportando l’invocazione di papa Francesco, ribadiamo:”finisca il rumore delle armi!”
“LA CASTELLANA” FA 50 ANNI
Appuntamento fisso di mezza
estate, da mezzo secolo, si è rinnovato anche questo 14 agosto 2013: è il
pellegrinaggio a piedi fino a Montevergine, voluto e organizzato dalla signora
Michelina Percio; oramai è una tradizione consolidata e quest’anno proprio in
virtù della ricorrenza ci sono stati alcuni cambiamenti che meglio hanno
sottolineato il raggiungimento di questa ragguardevole durata. Nel tardo
pomeriggio, l’icona portata sul capo da diversi fedeli ha cominciato il giro
per le strade del paese, accompagnata da una schiera sempre più numerosa di
persone e da una banda (piccola) che preannunciava il passaggio. Terminato il
giro c’è stata la sosta in sul sagrato della chiesa in piazza; attorno alle
20,30 con la benedizione del sacerdote, p. Emmanuel e una batteria di fuochi
pirotecnici è cominciato il pellegrinaggio vero e proprio, così un grande
concorso di popolo ha preso la strada per uscire dal paese e dirigersi verso la
santa montagna. Altro saluto con fuochi pirotecnici in contrada San Maurizio e
Tavernole e poi i più volenterosi, tra cui tantissimi giovani, si sono
incamminati per raggiungere alle prime luci dell’alba il santuario. Queste sono
le note di cronaca; qualche considerazione a margine va fatta per inquadrare
meglio l’evento. Un plauso all’instancabile promotrice di questa manifestazione
di pietà popolare: la signora Michelina che con il raggiungimento di questo
traguardo di 50 anni di pellegrinaggi, può a ben titolo inserirsi nel tessuto e
nella memoria del popolo volturarese e cui auguriamo altri 50 e 50 anni ancora
di pellegrinaggi. Dopo i dovuti ringraziamenti, colleghiamo questo evento, il
pellegrinaggio al monte di notte, alla fede e alla credenza del popolo di Dio. “In
quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta
una città di Giuda”. (Lc 1:39) così inizia la
pericope evangelica della celebrazione eucaristica e questo fanno anche pellegrini,
che accompagnano l’icona al santuario; “La donna invece fuggì nel deserto” (Ap
12:6), in questo caso è la notte a simboleggiare questo luogo in cui ritirarsi
per meditare e difendersi dalle insidie del mondo e del suo principe; “Nel
cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole” (Ap 12:1) è
quello che i pellegrini troveranno, al termine della loro fatica, quando
scalata la montagna si troveranno al cospetto del santuario che sarà illuminato
dal sole che sta sorgendo. Unendo allora alla fatica del pellegrinaggio nella
notte, con la salita la monte i significati biblici su cui su esso si fonda non
sarà stata solo una passeggiata, ma una vera esperienza di fede.
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