Accendo il pc e rivedo le foto dell'ultima gita a Potenza e così... ti scrivo...mi piace pensare che tu affacciandoti da una nuvola possa leggere questi miei pensieri.
Ascolto la canzone di Lucio "Caro amico ti scrivo così mi distraggo un pò e siccome sei troppo lontano più forte ti scriverò", e mi chiedo il perchè a volte la vita è cosi breve per alcune persone, quelle che noi amiamo definire speciali.
Come un fulmine a ciel sereno la tua scomparsa squarciò l'albero della vita lasciando un solco che nemmeno il tempo potrà riparare.
Tanti erano i tuoi progetti, dalla famiglia al lavoro, ma forse lassù non ne hanno tenuto conto e ti hanno voluto tutto per sè strappandoti a noi in una fredda sera di novembre. Usando l'immaginazione credo che il sorriso che facevi comparire sul volto di chi ti stava vicino abbia provocato un pò di invidia lassù e per questo hanno chiamato te... e forse ora il paradiso è un pò più PARADISO. L'unica cosa certa è che ora come allora è talmente difficile andare avanti che molte volte ci si siede sul sentiero dell'esistenza e guardando gli altri camminare si pensa: "vedi caro amico cosa si deve inventare... per continuare a sperare", aiutaci tu a rialzarci perchè ora, senza te, il miglio verde della vita sembra estrememente faticoso... ci manchi Giosi.
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