Volturara Irpina - Notiziario, notizie, curiosità,news e avvenimenti - 3.401 abitanti (Volturaresi). Superficie di 32,8 chilometri quadrati per una densità abitativa di 103,68 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 697 metri sopra il livello del mare. altitudine:da 667 a 1.806 metri. Lorenzo 2000
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San Nicola 2006
Volturara Irpina - Lavori al Dragone
Fiaba del Gatto Mammone

Viveva in un tempo lontano una mamma che aveva due figlie: la primogenita si chiamava Peppina ed era brutta e cattiva come i fulmini; la seconda si chiamava Stellina ed era buona come il pane e bella come il sole di primavera.
Il destino volle che in casa mancasse il sapone che serviva alla mamma per lavare i panni. Fu così che chiese a Stellina:
"Figlia mia, tu che sei bella, vai dal Gatto Mammone a chiedere il sapone ."
Ella acconsentì e si diresse verso la casa del Gatto Mammone. Si trovò davanti a un palazzo con un bel giardino fiorito.
Bussò e sentì una vocina che la invitò ad entrare, Stellina entrò e vide davanti ai suoi occhi una gattina stanca che cercava di lavare il pavimento con un enorme strofinaccio:
"Non ce la faccio, non ci riesco", si lamentava la gattina. La ragazza ne ebbe compassione e l’aiutò. La gattina la ringraziò e le consigliò di salire le scale.
Stellina si recò al piano superiore, dove trovò due gattine che cercavano di rassettare un letto grandissimo e anch’esse si lamentavano continuamente.
La bambina in cinque minuti mise il letto in ordine e salì al secondo piano, dove trovò tre gattine intente a impastare la farina per fare il pane.
"Non ce la faremo" piangevano le tre gattine.
Ancora una volta Stellina decise di aiutarle: impastò la farina e fece una bella spianata che poi mise nel forno.
Le gattine la ringraziarono e la mandarono verso una stanza dove stava il Gatto Mammone.
Stellina entrò e il Gatto Mammone le chiese: "Cosa desideri?", ed ella gli raccontò tutta la storia.
Ma il Gatto Mammone la bloccò spiegandole: "Lo so! tieni il sapone e anche questo vestito di seta per le buone maniere che hai usato con le mie gattine. Ora stammi a sentire: quando tornerai a casa sentirai il ragliare di un asino: non voltarti! Quando sentirai, invece, il canto di un gallo; voltati! Ora vai!".
La ragazza ringraziò e si mise in cammino verso casa. Appena sentì il raglio dell’asino, non si voltò; ma al canto del gallo si voltò, e le comparve la stella "Diana" in mezzo alla fronte che la rese ancora più bella di prima.
Rientrata a casa, la mamma vide che il Gatto Mammone l'aveva resa ancora più bella di prima, e così decise di mandare da lui anche Peppina, che in un primo momento rifiutò l’incarico, però la mamma riuscì a convincerla. La ragazza si mise in cammino verso il castello del Gatto Mammone.
Arrivata a destinazione, entrò senza neanche bussare, incontrò la gattina che lavava il pavimento e le buttò il secchio dell’acqua a terra.
Poi salì le scale e vedendo le gattine che rassettavano il letto, non poté resistere alla tentazione di disfarlo ancora di più. Salì ancora e le gattine che preparavano il pane si lamentavano.
Peppina buttò a terra tutta la farina.
Entrata nella stanza del Gatto Mammone ricevette un bella sgridata e le gattine la aggredirono stracciandole i vestiti.
Quando scappò via si girò al raglio dell’asino e le spuntò una coda d’asino sulla fronte così che diventò ancora più brutta di prima.
[vedere la versione di una fiaba analoga riportata da Italo Calvino nella raccolta “Fiabe Italiane”.]
Dedicata a Stella ed al Prof.
Funghi a Volturara Irpina
Inaugurazione Santuario di San Michele

Dopo 26 anni dal tragico terremoto del 1980, il paese ritrova un pezzo di storia. E’ stata inaugurata la chiesa di San Michele il giorno 29 settembre alle ore 16,00 da S.E. mon. Francesco Alfano, vescovo della diocesi di Sant’Angelo dei Lombardi, alla presenza delle autorità civili, militari, politiche e religiose. Grazie all’impegno del presule e del cancelliere della Curia, mons. Tarcisio Gambalonga, dell’amministratore p. Emmanuel e del vicario parrocchiale p. Thomas, la chiesa ha ritrovato la sua funzione di luogo di culto, ancorchè bisognoso di ulteriori lavori di completamento, per poter ritornare al suo antico splendore. Grazie al popolo di Volturara che con il proprio contributo, unito alla fede ha permesso e partecipato a tutti i momenti dei festeggiamenti in onore del compatrono del paese, San Michele.
[Estratto dal Notiziario della Comunità di Settembre]
http://www.castellodisanmichele.blogspot.com/
Scrivo queste due righe per Lucia che ha chiesto notizie sulla statua lignea di San Michele, ma che ha dimenticato di lasciare un e_mail per avere le informazioni utili alla sua laurea.
La statua di San Michele
Il principe di Volturara don Girolamo Strambone nel 1733 commissionava allo scultore-pittore Picano di Napoli la statua d San Michele e di San Nicola che furono pagate la somma di 95,15 ducati.
La statua in questione è opera della scuola scultorea lignea napoletana.
La statua fu restaurata da Trasente (manca la data) Napoli
Ha subito un ulteriore restauro, negli anni scorsi.
Il Castello di San Michele a Volturara Irpina

Si erge sulla sommità del Monte Sant'Angelo, di forma quadrangolare con quattro torri perimetrali ed un Mastio al centro. quest'ultimo con il nucleo interno esisteva già al tempo dei Romani quale punto strategico per sorvegliare le truppe dei Cartaginesi che passavano per la strada "Saba Maioris", che collegava l'alta valle del Sabato a quella del Calore e dell'Ofanto. Con la costruzione nel 1730 della chiesa dedicata a San Michele Arcangelo, la costruzione si espanse oltre le mura e una delle torri divenne Campanile. Questa, ad una sola navata e cappelle laterali, era riccamente decorata da pregevoli stucchi. Il coro, posto a ridosso della parete d'ingresso, era sostenuto da due colonne finemente intagliate. L'altare maggiore ospitava una statua lignea opera dello scultore napoletano Nicola Picano. La statua di San Michele scolpita intorno al 1734 raffigura l’Arcangelo con la spada sguainata che schiaccia col piede destro un serpente nero trattenuto da una catena. Arrivata probabilmente a Volturara nel 1733, in quest’anno venne commissionata dal principe di Volturara don Girolamo Strambone insieme alla statua di San Nicola e pagate 95,15 ducati, le statue della scuola scultorea lignea napoletana dopo la scalpellatura e la raffinatura, venivano rivestite di lino, stucco e infine dipinte con colori a tempera. La firma del Picano non è presente ma in rosso vi è la firma con iscrizione: restaurata da Trasente A.D…. Napoli.
Durante le processioni, i volturaresi dovendo portare la statua a spalla, hanno coniato un proverbio che dice: “Pé l’amore ré San Michele sé porta lo riavolo ‘nguollo”.
http://www.castellodisanmichele.blogspot.com
Giochi in Piazza III edizione

Terza edizione dei giochi in piazza patrocinati ed organizzati dal circolo di San Nicola. Un gruppetto di fanciulli del catechismo si è sottoposto alle prove più strampalate pur di far vincere la propria squadra; i giochi spaziavano dal più classico melone da ingurgitare al salto della fune, dalla corsa nei sacchi al trova la porta bendata. Il clou è stato raggiunto con la corsa della carriola con a bordo una ranocchia. Un salutare e generale tiro alla fune, fuori concorso per i più piccoli, ha concluso la serie dei giochi che hanno visto la vittoria della squadra Arancio.
In serata lauto banchetto offerto dall’associazione uomini cattolici nella piazzetta Sarno, con uno spettacolo cabarettistico.
Uno speciale grazie alle signore del circolo, alle catechiste e alle mamme dei fanciulli, più a tutti quelli che hanno preparato e servito le squisite pietanze!
[Estratto dal Notiziario della Comunità di agosto 2006]
Ciao Don Antonio

Ciao Don Antonio “amico mio”
Ricomincia un’altra settimana e la vita riprende il suo ciclo quotidiano.
Tutto è nella normalità di ogni giorno. Ma tu non ci sei più.
Te ne sei andato lentamente in silenzio. Piano, piano ci hai preparato alla tua partenza.
Quante preghiere, quante speranze, tutti attendevamo il tuo ritorno.
La tua presenza era scontata. Ogni cosa sarebbe tornata al suo posto, ma in una frazione di secondo tutto il nostro futuro si è spento.
Abbiamo perso la Pietra viva della nostra chiesa.
Tu eri il nostro buon Pastore che ci conosceva, ci amava, ci difendeva e ci cercava come fa il pastore con le sue pecore.
Gesù aveva mandato tra noi il suo Angelo come testimone. Tu eri la nostra stella polare. Tu la luce che rischiarava il nostro cammino.
Tu spirito d’amore e di speranza.
Tu il progetto di Dio che sostenevi anche nella fatica di ogni giorno.
Nel tuo cuore Dio aveva messo tanti doni: quello del sorriso,
della gentilezza e dell’amore.
Vigilante nella preghiera, forte nella speranza, premuroso nella carità.
Testimone di vita del Vangelo. Costruttore di pace e unità. Eri in Cristo e vivevi di lui e per lui. Nell’impegno di ogni giorno hai costruito la chiesa di Gesù, testimoniando con la propria vita e coerenza il Vangelo in mezzo a noi, esercitando il proprio servizio secondo i doni ricevuti dallo Spirito.
Hai attraversato momenti difficili e di sofferenza, ma la tua missione di amore non è mai cessata, fino al dono totale della tua vita.
Tutti i momenti vissuti con te sono stati belli. Le ore sono trascorse
veloci, ma sempre abbiamo gustato la gioia di stare insieme.
In ogni tuo gesto di solidarietà e di vera amicizia
c’era sempre presente Gesù.
Per te era bello dare. Eri guida e strumento di salvezza per tutti.
“La parola che non produce frutto è vana” dicevi. Tu non hai guardato alla ricchezza esteriore, ma solo a quella del cuore.
Hai seguito l’esempio di Gesù sempre. Tu il sacerdote Regale, che Gesù si è acquistato per proclamare le sue opere.
Ma lassù hanno deciso che era arrivato il momento di salire al cielo, e ci hai lasciato nello sconforto, nella disperazione, nell’abbandono,
nello smarrimento, nel dolore.
Ma animati dallo Spirito di fede che ci accomuna, siamo convinti che Dio che ha risuscitato Gesù, risusciterà anche te. E da lassù ci starai accanto tutti i giorni come angelo custode personale.
Grazie Don Antonio per esserci stato sempre vicino, in modo riservato,
silenzioso e rispettoso.
Grazie del tuo sorriso che ti ha accompagnato sempre nella tua breve vita e che ci ha aiutato a superare i nostri momenti difficili.
Grazie di essere stato un amico vero.
Ti vogliamo bene e resterai per sempre nei nostri cuori.
Ciao Don Antonio, amico mio
Rosetta e Lorenzo
Ricomincia un’altra settimana e la vita riprende il suo ciclo quotidiano.
Tutto è nella normalità di ogni giorno. Ma tu non ci sei più.
Te ne sei andato lentamente in silenzio. Piano, piano ci hai preparato alla tua partenza.
Quante preghiere, quante speranze, tutti attendevamo il tuo ritorno.
La tua presenza era scontata. Ogni cosa sarebbe tornata al suo posto, ma in una frazione di secondo tutto il nostro futuro si è spento.
Abbiamo perso la Pietra viva della nostra chiesa.
Tu eri il nostro buon Pastore che ci conosceva, ci amava, ci difendeva e ci cercava come fa il pastore con le sue pecore.
Gesù aveva mandato tra noi il suo Angelo come testimone. Tu eri la nostra stella polare. Tu la luce che rischiarava il nostro cammino.
Tu spirito d’amore e di speranza.
Tu il progetto di Dio che sostenevi anche nella fatica di ogni giorno.
Nel tuo cuore Dio aveva messo tanti doni: quello del sorriso,
della gentilezza e dell’amore.
Vigilante nella preghiera, forte nella speranza, premuroso nella carità.
Testimone di vita del Vangelo. Costruttore di pace e unità. Eri in Cristo e vivevi di lui e per lui. Nell’impegno di ogni giorno hai costruito la chiesa di Gesù, testimoniando con la propria vita e coerenza il Vangelo in mezzo a noi, esercitando il proprio servizio secondo i doni ricevuti dallo Spirito.
Hai attraversato momenti difficili e di sofferenza, ma la tua missione di amore non è mai cessata, fino al dono totale della tua vita.
Tutti i momenti vissuti con te sono stati belli. Le ore sono trascorse
veloci, ma sempre abbiamo gustato la gioia di stare insieme.
In ogni tuo gesto di solidarietà e di vera amicizia
c’era sempre presente Gesù.
Per te era bello dare. Eri guida e strumento di salvezza per tutti.
“La parola che non produce frutto è vana” dicevi. Tu non hai guardato alla ricchezza esteriore, ma solo a quella del cuore.
Hai seguito l’esempio di Gesù sempre. Tu il sacerdote Regale, che Gesù si è acquistato per proclamare le sue opere.
Ma lassù hanno deciso che era arrivato il momento di salire al cielo, e ci hai lasciato nello sconforto, nella disperazione, nell’abbandono,
nello smarrimento, nel dolore.
Ma animati dallo Spirito di fede che ci accomuna, siamo convinti che Dio che ha risuscitato Gesù, risusciterà anche te. E da lassù ci starai accanto tutti i giorni come angelo custode personale.
Grazie Don Antonio per esserci stato sempre vicino, in modo riservato,
silenzioso e rispettoso.
Grazie del tuo sorriso che ti ha accompagnato sempre nella tua breve vita e che ci ha aiutato a superare i nostri momenti difficili.
Grazie di essere stato un amico vero.
Ti vogliamo bene e resterai per sempre nei nostri cuori.
Ciao Don Antonio, amico mio
Rosetta e Lorenzo
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